Exhibit

17.05.2024 - 18.06.2024

FIFTEEN YEARS
DOMINIC CHAMBERS, RYAN COSBERT, ROBERT DAVIS, DEREK FORDJOUR, CONNIE HARRISON, YOWSHIEN KUO, HUGO MCCLOUD, JOHANNA MIRABEL, PETER MOHALL, DEMARCO MOSBY, LUDOVIC NKOTH, COLLINS OBIJIAKU, ZÉH PALITO, FRANCESCO PIRAZZI

opening: 16.05.2024

17.05.2024 - 18.06.2024

Luce Gallery annuncia l’anniversario della galleria con l’esposizione collettiva Fifteen Years.
La mostra celebra questo importante traguardo presentando una selezione di nuovi lavori dei nostri artisti rappresentati, tra cui Dominic Chambers, Ryan Cosbert, Robert Davis, Derek Fordjour, Connie Harrison, Yowshien Kuo, Hugo McCloud, Johanna Mirabel, Peter Mohall, Demarco Mosby, Ludovic Nkoth, Collins Obijiaku, Zéh Palito e Francesco Pirazzi. Lo show, che inaugura il 16 maggio, espone l’incredibile talento e la varietà dello stile dei nostri artisti, a partire da coloro che sono parte della nostra collezione dall’apertura, fino ad arrivare a nuove aggiunte al nostro programma. Questo progetto onora la stretta collaborazione e il nostro percorso con gli artisti esposti, celebrando il successo della loro carriera o il loro emergere sulla scena artistica. Fifteen Yearsvuole rappresentare un momento profondo di orgoglio e riflessione, racchiudendo la missione di Luce Gallery nello scoprire e supportare artisti emergenti internazionali, arricchendo il nostro programma di galleria in continua espansione con nuove integrazioni del programma.

Sotto la guida attenta ed esperta del direttore e fondatore Nikola Cernetic, la missione di Luce Gallery è sempre stata quella di cercare nuovi talenti e fornire spazi per far conoscere i loro lavori a un pubblico più ampio. In una recente intervista che verra’ riportata nel catalogo di futura pubblicazione, Cernetic riporta:

Ho inaugurato Luce Gallery in modo molto romantico, e ancora oggi, quell’anima persiste. Non ho mai scelto artisti solo per ragioni commerciali; li includo nel mio programma perché amo la loro visione e credo nel loro lavoro. Cercare questi artisti ed essere il primo a scoprirli è probabilmente la parte più interessante e gratificante del mio lavoro di gallerista. Quello che distingue Luce dalle altre gallerie oggi è il nostro forte programma di artisti internazionali e la scoperta costante di talenti emergenti.

Nel corso degli anni, l’elenco degli artisti della galleria è stato composto come un attento puzzle per includere soggetti provenienti da più di otto paesi, tra cui molti degli Stati Uniti. Il programma eccelle attualmente nella pittura, mostrando l’intera ampiezza di questa tecnica, dall’astrazione dinamica all’iperrealismo, dalle texture palpabili alle pennellate apparentemente invisibili, e spesso incorpora elementi di tecnica mista o collage utilizzati per esaltare significati concettuali. Con un forte focus nel fornire ad artisti emergenti uno spazio per esibire la propria arte e una collaborazione efficace al fine di fornire loro supporto, siamo sempre alla ricerca di talenti unici con una qualità distintiva da tutto il mondo e in ogni tecnica.

Ad oggi, la galleria ha allestito settantasette mostre, partecipato a sessantacinque fiere d’arte in Europa, Nord e Centro America, e ha contribuito a organizzare diverse mostre istituzionali di successo per i nostri artisti, tra cui una recente personale del Brasiliano Zéh Palito al Museo de Arte Contemporáneo Querétaro in Messico. Luce Gallery si è distinta per il suo impegno costante verso gli artisti emergenti per quindici anni, e questa mostra incarna perfettamente quella visione.

Tra le diciannove opere in mostra sono incluse una selezione di opere di artisti che hanno collaborato con la galleria più a lungo, tra cui un ritratto ispirato agli anni ’70 di Robert Davis, due dipinti floreali di nature morte —prodotti con la sua tecnica caratteristica di plastica monouso— su pannello di Hugo McCloud, un paesaggio tranquillo di tempo libero di Peter Mohall, e una scultura giocosa di Derek Fordjour con gambe rovesciate che bilanciano precariamente una sfera gialla di vetro. Negli ultimi anni, altri artisti degni di nota come Dominic Chambers, Ryan Cosbert, Yowshein Kuo, Johanna Mirabel, Demarco Mosby, Ludovic Nkoth, Collins Obijiaku e Zéh Palito si sono uniti al gruppo. Ognuno porta con sé un ‘linguaggio’ pittorico distintivo che incorpora elementi di surrealismo, ritrattistica e astrattismo, esprimendo le complessità di razza, genere, umanità e memoria. Inoltre, i nuovi membri del programma includono due artisti giovani ispirati al paesaggio, Connie Harrison, che crea densi giardini astratti sia dipinti che scavati da strati di olio e cera, e Francesco Pirazzi che sfrutta la natura misteriosa della luce in uno stile surreale, entrambi artisti che presenteranno le loro mostre personali entro l’anno corrente.

Le opere d’arte di Fifteen Years osservate nel loro insieme narrano la storia della forza del programma di Luce e dell’importanza della relazione tra gallerista e artista. Qui, la loro dedizione alla creazione si accompagna alla nostra fiducia nel loro talento e nelle loro capacità. Vorremmo anche dedicare un momento per ringraziare i nostri collezionisti, sia privati che istituzionali, che hanno sostenuto sia i nostri artisti che la visione di questa galleria in ogni passo del percorso. Grazie per unirvi a Luce Gallery mentre celebriamo questo traguardo a braccia aperte e brindiamo al presente e ai prossimi Fifteen Years! Salute!

Dominic Chambers (America, classe 1993) è un artista che vive a New Haven originario di St. Louis, Missouri. I suoi dipinti ritraggono scene introspettive che illustrano sia il suo essere interiore che esteriore e come questa dualità coesista utilizzando colorazioni audaci e vibranti. Il lavoro surrealistico di Chambers si basa su riferimenti storici e artistici ed è radicato nelle sue esperienze come “Black man”.

Ryan Cosbert (America, classe 1999) è un’artista concettuale con sede a Brooklyn la cui produzione artistica ruota attorno all’astrazione. Il suo lavoro trae ispirazione dalla sua eredità haitiana e guyanese, da esperienze umane ed espressioni di sé, questioni politiche e narrazioni storiche rigorosamente ricercate della diaspora africana. Cosbert esplora abilmente le conseguenze della sottomissione e dell’oppressione vissute dalla Black community, mettendo spesso in luce figure storiche trascurate, esperienze condivise e stereotipi radicati.

Robert Davis (America, classe 1970) Nato in Virginia, attualmente vive e lavora a Brooklyn, NY. I suoi dipinti e disegni iperrealistici raffigurano scene nostalgiche degli anni ’70, spesso richiamando immagini della cultura popolare o i suoi vividi ricordi d’infanzia. Il lavoro di Davis invita gli spettatori a riflettere sul passato, incoraggiandoli a stabilire profonde connessioni personali con i soggetti e gli spazi che ritrae.

Derek Fordjour (Americano, classe 1974) è un artista interdisciplinare di origine ghanese che lavora su pittura, scultura, collage, video/film e installazioni. Ispirandosi ad atleti, musicisti, performer e altri creatori appartenenti alla black culture, le opere d’arte di Fordjour esplorano le vaste possibilità fisiche del corpo umano ancorando ciascun soggetto in un’ampia nota sociale. Le sue opere presentano superfici colorate e testurizzate accompagnate a soggetti energetici, creando un mix armonioso di fisicità e concettualità che evoca emozioni complesse.

Connie Harrison (Gran Bretagna, classe 1993) è una pittrice con sede a Londra specializzata in paesaggi astratti e vibranti. La sua tecnica prevede la sovrapposizione di molteplici composizioni di vernice ad olio e cera, che poi intaglia per rivelare superfici sottostanti. Questo processo serve da metafora per i ritmi della natura e i cicli di vita. Mentre Harrison lavora, diverse parti della superficie si evolvono in texture, opacità e colore, creando movimento e aggiungendo profondità fisica al dipinto, come se simulasse una crescita.

Yowshien Kuo (America, classe 1985) è un pittore con sede a St. Louis il cui lavoro surrealista unisce il suo background taiwanese-americano con citazioni storiche che fanno riferimento all’ineguaglianza sociale e razziale, costrutti culturali, sessualità e condizioni umane. Incorporando figure asiatico-americane con sfumature dell’America occidentale, Kuo trasmette esperienze e tradizioni universali attraverso simbolismi e narrazioni dettagliate.

Hugo McCloud (America, classe 1980) è un artista autodidatta con sede a Los Angeles. Attratto da materiali non convenzionali, crea opere rappresentative dettagliate tramite la sua singolare tecnica di “pittura” con sacchetti di plastica monouso combinando prodotti industriali con tecniche tradizionali di pittura, collage e incisione. Tramite l’utilizzo di materiali diffusi come la plastica monouso, i materiali e i soggetti di McCloud richiamano dinamiche di lavoro, geopolitica e ambientalismo, offrendoci una connessione più profonda con la nostra umanità.

Johanna Mirabel (Francia, classe 1991) è una pittrice con sede a Parigi il cui lavoro esplora la connessione intima tra i nostri pensieri e spazi interiori. I suoi ritratti colmi di dettagli combinano tonalità simboliche, piante tropicali, oggetti domestici e suggestioni di spazi esterni, creando opere profondamente intime che esplorano l’esperienza coinvolgente e travolgente del ricordo di una memoria. Il suo lavoro fa riferimento alle sue origini franco-guyanesi e martinicana- guadalupe, a trattati sociologici e filosofici e riferimenti storici all’arte occidentale.

Peter Mohall (Svezia, classe 1979) è un artista svedese attualmente con sede in Norvegia,specializzato nella pittura. Il suo lavoro esplora la storia e la tecnica della pittura come tema e come ogni elemento contribuisce ad arricchire le nostre esperienze emotive. Le sue scene ritraggono lo svago con pittoreschi sfondi scandinavi, dipinte su superfici tattili di iuta con colori ricchi e tangibili. Inoltre, Mohall rende partecipi gli spettatori nel suo processo artistico ordinando accuratamente ogni colore fondendo dalla tavolozza le sue caratteristiche impronte di pennello acrilico.

Demarco Mosby (America, classe 1991) è un pittore figurativo con sede a New York City originario di Kansas City, Missouri. Il suo lavoro è incentrato sulla narrazione e utilizza la figura umana per riflettere e rivelare il peso e la complessità delle sofferenze quotidiane della vita. Incorporando il suo vocabolario simbolico di oggetti tra cui uccelli, corde, rocce e paesaggi tumultuosi in ogni composizione, Mosby crea narrazioni stratificate che riflettono chiaramente la complessità e il disorientamento dei nostri stati emotivi.

Ludovic Nkoth (Camerun-America, classe1994) è un pittore camerunese-americano che attualmente vive e lavora a New York. Conosciuto per opere figurative fluide create con pesanti eondeggianti pennellate, Nkoth infonde la sua vita personale come immigrato con riflessioni su storie familiari, tradizioni ed eredità del colonialismo sulla tela per manifestare l’essenza della Black community.

Collins Obijiaku (Nigeria, classe 1995) è un artista autodidatta con sede ad Abuja, Nigeria. Impiega la ritrattistica per esaminare le profondità, le verità e le complessità dell’umanità, impiegando amici, familiari e comunità locali come suoi modelli. Ogni sguardo espressivo è ulteriormente accentuato dal suo caratteristico sinuoso tracciato di carboncino, che si intreccia con il viso dei modelli, richiamando la ‘mappatura’ del loro percorso di vita.

Zéh Palito (Brasile, classe 1986) è un pittore figurativo le cui opere vibranti e gioiose celebrano la Black culture. Con un background accademico a Baltimora, MD, e São Paulo, Brasile, Palito ricerca storie trascurate rendendole visibili universalmente, con ogni figura rappresentata come un protagonista fiducioso in se stesso. Il suo lavoro è arricchito da dettagli che fanno riferimento alla cultura popolare e ad elementi quali frutta e flora tradizionali brasiliani per irradiare ulteriormente bellezza e gioia.

Francesco Pirazzi (Italia, classe 1994) è un pittore e disegnatore che vive e lavora a Torino, Italia. I suoi paesaggi surreali ma quieti ispirati all’Italia esplorano il profondo potere della luce, tramite la quale riporta l’esperienza dello spettatore sulla realtà, evocando sensazioni sia conosciute che misteriose.

 

English version 

Luce Gallery is thrilled to announce our special anniversary group presentation, Fifteen Years.
This show celebrates the gallery’s milestone and features new works by a selection of the artists we work with, including Dominic Chambers, Ryan Cosbert, Robert Davis, Derek Fordjour, Connie Harrison, Yowshien Kuo, Hugo McCloud, Johanna Mirabel, Peter Mohall, Demarco Mosby, Ludovic Nkoth, Collins Obijiaku, Zéh Palito, and Francesco Pirazzi. Opening May 16, the exhibition showcases the incredible talent and diversity of artistic style of our artists, some of whom have been with us since the inception of our gallery, as well as recent additions to the program. This show honors our partnership and journey with these artists, whether they have already achieved career stardom or are just beginning to make their mark. Fifteen Years offers a profound moment of pride and reflection, encapsulating Luce Gallery’s mission to discover and support international emerging artists, enriching our ever-expanding gallery program.

With director and founder Nikola Cernetic at the helm, Luce Gallery’s mission has always been to seek out new talent and provide spaces for their artworks to gain a wider audience. In a recent interview, Cernetic explained:

I opened Luce Gallery in a very romantic way, and to this day, that spirit persists. I’ve never chosen an artist solely for a commercial reason; I ask them to join my program because I love and believe in their work and vision. Searching for these artists and being the first to discover them is perhaps the most interesting and rewarding part of my job as a gallerist. What distinguishes Luce from other galleries today is really our strong program of international artists and consistent discovery of new artists.

Over the years, the gallery’s roster has been assembled to include artists from more than eight countries, including many hailing from the United States. The program currently excels at painting, displaying the full breadth of this medium from dynamic abstraction to hyperrealism, palpable textures to seemingly invisible brushstrokes, and often incorporates elements of mixed-media or collage used to heighten conceptual meanings. With a strong focus on providing under-recognized artists with a platform to exhibit and a partnership to provide support, we are always searching for unique talent with a distinctive quality from around the globe and in every medium.

To date, the gallery has hung seventy-seven exhibitions, participated in sixty-five art fairs across Europe and North America, and helped organize several well-received institutional shows for our artists, including a recent solo show of Zéh Palito’s work at the Museo de Arte Contemporáneo Querétaro in Mexico. Luce Gallery has distinguished itself through its unwavering commitment to emerging artists for fifteen years, and this show encapsulates that vision.

Included in the nineteen newly made artworks on view are a selection of works by artists who have collaborated with the gallery the longest, including a 1970’s inspired portrait by Robert Davis, two floral still-life paintings —composed with his signature single-use plastic technique—on panel by Hugo McCloud, a tranquil leisure landscape by Peter Mohall, and featuring a playful sculpture by Derek Fordjour of upturned legs precariously balancing a glass yellow ball. In recent years, other noteworthy artists such as Dominic Chambers, Ryan Cosbert, Yowshien Kuo, Johanna Mirabel, Demarco Mosby, Ludovic Nkoth, Collins Obijiaku, and Zéh Palito have joined the fold. Each brings a distinct ‘language’ of painting incorporating elements of surrealism, portraiture, and abstraction, expressing the complexities of race, gender, humanity, and memory. Additionally, the newest members to the program include two artists inspired by the landscape, Connie Harrison creating dense abstracted gardens both painted and excavated from oil and wax layers, and Francesco Pirazzi harnessing the mysterious nature of light in a surrealist style, with both artists debuting their solo shows later this year.

When viewed collectively, the artworks in Fifteen Years narrate a tale of the strength of Luce’s program and the significance of the gallerist-artist relationship. Here, their devotion to creation is matched with our belief in their talent and abilities. We would also like to reserve a moment to thank our collectors—small and institutional—who have supported both our artists and this gallery’s vision every step of the way. Thank you for joining Luce Gallery as we embrace this milestone with open arms and toast to now and to the next Fifteen Years! Salute!

Dominic Chambers (American, b.1993) is a New Haven-based artist originally from St. Louis, Missouri. He paints introspective scenes that illustrate both the interior and exterior self and how this duality co-exists using a bold, vibrant palette. Chamber’s surrealist-inspired work draws on both historical and art historical references and is grounded in his experiences as a Black man.

Ryan Cosbert (American, b.1999) is a Brooklyn-based conceptual artist working in abstraction. Her work draws from her Haitian and Guyanese heritage, humanistic experiences, self- expression, political issues, and rigorously researched historical narratives of the African diaspora. Cosbert skillfully explores the repercussions of subjugation and oppression experienced by the Black community, often shedding light on overlooked Black historical figures, shared experiences, and profound beliefs.

Robert Davis (American, b.1970) was born in Virginia and currently lives and works in Brooklyn, NY. His hyperrealistic paintings and drawings depict nostalgic scenes from the 1970s, often recalling images from popular culture or his vivid childhood memories. Davis’ work invites viewers to reflect on the past, encouraging them to form deep personal connections to the subjects and spaces he portrays.

Derek Fordjour (American, b.1974) is an interdisciplinary artist of Ghanaian heritage who works across painting, sculpture, collage, video/film, and installation. Inspired by athletes, musicians, performers, and other Black cultural creators, Fordjour’s artworks explore the vast physical possibilities of the human body while anchoring each subject within a broad social commentary. His works feature colorful, textural surfaces paired with energetic subjects, creating a seamless blend of physicality and conceptuality that evokes complex emotions.

Connie Harrison (British, b.1993) is a painter based in London who specializes in vibrant abstracted landscapes. Her technique involves overlaying multiple compositions of oil paint and wax, which she then carves to reveal underlying depths. This process serves as a metaphor for nature’s natural rhythms and life cycles. As Harrison works, different parts of the surface evolve in texture, opacity, and color, creating movement and adding physical depth to the painting, as if simulating growth.

Yowshien Kuo (American, b.1985) is a St. Louis-based painter whose surrealist work blends his experiences as a Taiwanese American with historical references that comment on social and racial inequality, cultural constructs, sexuality, and the human condition. Incorporating Asian- American figures with American Western undertones, Kuo conveys universal experiences and traditions through detailed narratives and symbolism.

Hugo McCloud (American, b.1980) is a self-taught artist based in Los Angeles. Drawn to unconventional materials, he creates detailed representational works using his technique of ‘painting’ with single-use plastic bags that fuse industrial products with traditional painting, collage, and printmaking techniques. By using ubiquitous materials like single-use plastic, both McCloud’s materials and subject matter directly address issues of labor, geopolitics, and environmental concerns, providing us with a deeper connection to our humanity.

Johanna Mirabel (French, b.1991) is a Paris-based painter whose work explores the intimate connection between our inner thoughts and interior spaces. By combining symbolic hues, tropical plants, household objects, and suggestions of exterior spaces with detailed portraits, the artist creates deeply intimate works that explore the immersive and transportive experience of recalling a memory. Her work draws from her French Guyanese and Martinique-Guadalupe heritage, sociological and philosophical writings, and historical references to Western art.

Peter Mohall (Swedish, b.1979) is a Swedish-born, Norwegian-based artist working in painting. His work explores the history and medium of painting as a subject and how each element contributes to our rich emotional experiences. His scenes of leisure, with picturesque Scandinavian backdrops, are painted on tactile jute surfaces with rich, palpable colors. Mohall further invites viewers into his artistic process by neatly arranging each color from his palette onto his signature acrylic brushstroke casts.

Demarco Mosby (American, b.1991) is a New York City-based figurative painter originally from Kansas City, Missouri. His work is narrative-based and uses the human figure to mirror and reveal the weight and complexity of life’s everyday tribulations. By incorporating his symbolic vocabulary of objects like birds, ropes, rocks, and tumultuous landscapes into each composition, Mosby creates layered narratives that aptly visualize the complexity and disorientation of our emotional states.

Ludovic Nkoth (Cameroonian-American, b.1994) is a Cameroonian-American painting artist who now lives and works in New York. Known for fluid figurative works created with undulating heavy brushstrokes, Nkoth infuses his personal life as a Black immigrant with ruminations on family history, tradition, and the legacy of colonialism onto the canvas to manifest the essence of the Black experience.

Collins Obijiaku (Nigerian, b.1995) is a self-taught artist based in Abuja, Nigeria. He employs portraiture to examine the depths, truths, and complexities of humanity, using friends, family, and locals as his sitters. Each expressive gaze is further accentuated by his signature winding charcoal line work, which weaves throughout the sitter’s face, reminiscent of ‘mapping’ their life journey.

Zéh Palito (Brazilian, b.1986) is a figure painter whose vibrant, joyful works celebrate Black culture. With studios in both Baltimore, MD, and Sao Paulo, Brazil, Palito researches neglected histories and gives them visibility in the canon, with each figure represented as a confident protagonist. His work is embedded with details referencing popular culture and traditional Brazilian fruits and flora to further radiate both beauty and joy.

Francesco Pirazzi (Italian, b.1994) is a painting and drawing artist who lives and works in Turin, Italy. His surreal yet quiet Italian-inspired land and cityscapes explore the profound power of light, using it to refocus the viewer’s experience of reality to evoke both familiar and mysterious sensations.

FIFTEEN YEARS