Exhibit
20.09.2019 - 16.11.2019
opening: 19.09.2019
20.09.2019 - 16.11.2019
“Ma non sapeva che il tempo sfugge nel momento
stesso in cui si tenta di fermarlo?
Non sapeva che esiste un tramonto che si vede, che non è mai il tramonto che si dipinge?
La pittura deve ricordare tutti i tramonti di una vita e tutti i
tramonti del mondo: quelli di Smirne, di Napoli, della Norvegia…”*
I dipinti esposti, realizzati tra il 1982 e il 2014, sono allestiti in senso orario e coprono tutte le ore di una giornata, dalle prime luci del mattino, fino alla notte, a sottolineare la centralità della ricerca sulla luce nel lavoro di Salvo.
La mostra comincia nella prima stanza con due quadri in cui il sole sorge. Nel primo, l’aurora descrive un panorama sul mare, mentre nel secondo il chiarore dell’alba rende sfumato il profilo di una fabbrica con due ciminiere, il cui fumo si confonde con le nuvole. In questi quadri i colori sono tenui, dominano il giallo e il rosa e le ombre virano verso toni azzurrognoli.
La luce zenitale del pomeriggio quasi annulla le ombre e le sfumature del cielo e rende più netti i contorni delle cose, come in Limoni a mezzogiorno, in una Primavera sul mare, che lascia intravedere la pagina del quotidiano su cui è dipinta, o nell’architettura intricata dei templi di Bangkok.
Il sole comincia a calare in L’Autogrill, grande tela che rappresenta un unicum con tale soggetto. Continua la sua discesa in Novembre (Guardando Claudio), in cui Salvo omaggia Claude Lorrain, e in 8 Limoni al tramonto, contraltare dell’altro lavoro con lo stesso soggetto. Di sera tornano le ombre allungate, ma con toni più violacei e rossastri rispetto al mattino.
Fa da sfondo a un minareto già buio un cielo ancora chiaro, così come in La strada, dove è catturato il breve istante in cui la luce artificiale delle insegne convive con quella del giorno che sta per concludersi.
La seconda stanza, a scandire l’opposizione tra il giorno e la notte, ospita i notturni. Ma anche in questa serie di opere l’elemento d’indagine principale è la luce, che sia quella dei lampioni, delle stelle che punteggiano il cielo o quella del chiaro di luna che lo colora di un biancore lattiginoso.
* Luigi Meneghelli, La pittura: due o tre cose che so di lei – Intervista a Salvo, in Salvo – Archeologie del futuro, catalogo della mostra, Galleria dello Scudo, Verona 1992